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3 maggio 2018

Qi Gong e sfera emotiva, una mia grande passione. Coltivo l’intenzione!

“I cinque organi Yin del corpo umano producono cinque tipi di Qi essenziale,
che generano gioia, rabbia, dolore, preoccupazione e paura”.
(Tratto dal Huangdi Neijing Suwen – il libro delle “domande semplici”,
il testo più influente per la medicina tradizionale cinese)

L’energia delle emozioni, secondo la medicina cinese, influisce sulla salute degli organi. Questo assunto è in qualche modo riconosciuto anche dalla medicina tradizionale occidentale che, per descrivere questo fenomeno, parla di somatizzazione. Le due medicine non sono quindi così distanti nell’ammettere la stretta correlazione che esiste tra mente e corpo, anche se lo fanno in modo diverso.

Le emozioni per la medicina cinese
Nella medicina cinese, la mente è in tutto il corpo, quindi in ogni cellula. Essa si caratterizza in modi differenti negli organi e nei meridiani. Ad ogni organo è attribuibile una specifica emozione, legata al tipo di intelligenza di cui è dotato. La sfera sentimentale, secondo la tradizione cinese, è ben distinta da quella emozionale (ed è legata invece ai meridiani Luo, i meridiani secondari).
Insita all’interno del termine Qi del Qi Gong vi è l’idea di relazione, intesa come soffio ed energia che permette lo scambio tra il microcosmo e il macrocosmo. La nutrizione, intesa come alimentazione ma anche come accrescimento emotivo, trova collocazione proprio in questo scambio che permette di regolarizzare i vari aspetti della vita, tra cui le emozioni.
Ogni individuo è a sé e differente dall’altro. Ognuno sviluppa un comportamento e una reazione a determinati stimoli in senso affettivo-sentimentale, secondo la propria costituzione (carattere e predisposizione, in assoluto o relativi ad un determinato periodo della vita).
Provare emozioni fa parte della vita. Secondo l’evento che viene vissuto, il soggetto prova una sensazione (paura, gioia, felicità, rabbia, ansia…), generalmente congrua, che poi viene elaborata e lascia il posto a quella successiva, anch’essa reazione all’evento di cui l’individuo farà esperienza in seguito. In poche parole l’aspetto interiore della persona (microcosmo) è strettamente collegato con la realtà esterna (macrocosmo), che determina la comparsa e il susseguirsi delle emozioni.
La patologia nasce, secondo la medicina cinese, nel momento in cui un’emozione diventa predominante, insistente nel tempo e non dà più spazio alle altre. Il persistere di questa sensazione può alterare una loggia (generalmente collegata a quella specifica emozione) e a essere penalizzati saranno l’organo e i meridiani corrispondenti. Questo vale sia quando l’emozione è portata al proprio eccesso che al difetto.

Ma perché ha luogo la disarmonia emozionale? Alla base del disequilibrio può esserci un meccanismo compensativo. Il senso dell’alterazione dell’organo in medicina cinese, infatti, è molto più ampio. A volte un’emozione nasce e prende il sopravvento per bilanciare la tendenza del soggetto a sconfinare nel suo opposto: un’eccessiva sicurezza in se stessi può essere “bloccata” dall’insorgere della paura. L’emozione diventa un argine per il soggetto che, diversamente, rischierebbe di farsi carico di un peso e una responsabilità eccessivi. A volte, insomma, le emozioni nascono per limitare l’eccesso caratteriale della persona che da sola non sarebbe in grado di dosarsi. La pratica del Qi Gong, con le sue regole molto complesse, funge quindi sia da “generazione” che da “controllo”, dotando il soggetto sia di un freno che di un acceleratore affinché acquisisca la capacità di dosare la giusta espressività di ciascun elemento.
L’approccio del Qi Gong, è completamente diverso rispetto a quello adottato dalla medicina tradizionale. Quest’ultima delega al farmaco funzioni che dovrebbe svolgere l’organismo. Con la pratica del Qi Gong si acquisisce invece consapevolezza. Il soggetto entra in gioco per primo nell’aiutare a riequilibrare alcuni aspetti emotivi di sé alterati. L’emozione, qualsiasi essa sia, non deve essere necessariamente combattuta o sedata. La sua comparsa invece può essere funzionale nel processo di comprensione di sé. Deve essere ascoltata perché può indicare la necessità di un cambiamento di vita.

Il Qi Gong e le emozioni
Attraverso i movimenti del Qi Gong, si possono regolarizzare ed armonizzare le emozioni. Il Qi Gong più indicato per trattare i disturbi emotivi è quello che lavora e si concentra sul Ying Qi, l’energia legata all’aspetto mentale e ai sentimenti. Molte sono le pratiche che possono essere adottate, la più rilevante è dei cinque movimenti a cui vengono associati due tipi di esercizi: “Il Gioco dei Cinque Animali” e quello dei “Sei suoni”. Entrambe sono pratiche taoiste molto antiche, soprattutto il primo è molto praticato e diffuso e ne esistono circa 40 versioni ben codificate. Ad ogni emozione sono collegati una stagione, un animale e un elemento (le corrispondenze in realtà sarebbero ancora moltissime ma per semplificare ci si atterrà solo a queste quattro).

Il praticante durante l’esercizio imita i movimenti degli animali, per acquisirne le virtù. Ad essere presa da modello dunque è la natura. Il “Gioco dei Cinque Animali” può essere praticato esercitando la tecnica di un animale per volta o eseguendo l’intera sequenza della forma, a seconda del disturbo emotivo che affligge la persona o della situazione in cui essa si trova. Si esegue una singola tecnica (o animale) per rafforzare l’energia e gli organi a esso collegati. Eseguendo la forma, si armonizzano le proprie energie e si mira a far fluire liberamente il Qi, agendo così sulle emozioni, sugli organi, i meridiani e le funzioni a esse collegati. Gli esercizi dei Cinque Animali sono impiegati anche nelle arti marziali e nel Taiji. Nel Qi Gong medico rivestono un ruolo molto importante: vengono generalmente semplificati e viene dato molto spazio a quelli che sono i movimenti spontanei. Ogni praticante ha infatti, in genere, la predilezione per un movimento o un altro, il che indica in modo piuttosto chiaro quale sia l’organo su cui l’individuo ha più bisogno di lavorare e quindi l’emozione relativa alterata. È il corpo stesso a guidare verso la patologia.
Il Qi Gong dei Cinque Animali dunque, non è solo una pratica riequilibrativa ma anche diagnostica.

Il Gioco dei Cinque Animali
Gli esercizi e la loro postulazione sono attribuiti ad un medico taoista vissuto durante la dinastia Han, durante il periodo dei Tre Regni (140-208 d.c.), di nome Hua Tuo, considerato uno dei dieci guardiani della medicina. Egli fu il primo in Cina ad utilizzare l’anestesia durante gli interventi chirurgici e scoprì una serie di punti, attualmente ancora molto impiegati nella pratica clinica dell’agopuntura, chiamati appunto “punti Hua Tuo”.

Per la medicina cinese è molto importante la numerologia: il numero 5 indica l’unione del numero 3 con il numero 2. Il primo per la medicina cinese rappresenta il cielo, e quindi l’universo; il secondo la terra, quindi dove la vita si manifesta.L’unione dei due numeri dunque rappresenta l’influenza del cielo sulla terra, del macrocosmo sul microcosmo, la relazione tra l’uomo e l’ambiente.

La teoria dei cinque movimenti classifica la maggior parte dei fenomeni in cinque categorie e li collega a differenti qualità della manifestazione micro-macro cosmica. Ogni singolo movimento è simbolo rappresentativo di un sistema di corrispondenze che tenta di collegare fenomeni apparentemente indipendenti ed estranei tra di loro, ma che in realtà possono essere correlati ed unificati in base alle loro specifiche qualità intrinseche.
Ogni movimento è collegato a un elemento e a una stagione: legno, acqua, metallo, fuoco e terra per quanto riguarda i primi, e primavera, estate, canicola, autunno, inverno, per quanto concerne la ciclica stagionale. Esistono corrispondenze tra natura e corpo umano verificabili anche nella pratica clinica. Esse sono codificate sin dall’antichità: ad ogni stagione è associata una tipologia umana, ad ogni emozione un organo o un viscere.

Le stagioni influiscono molto sulla vita dell’individuo, condizionato nel suo carattere sin dalla nascita e influenzato anche dal periodo dell’anno in cui si trova. La primavera è la stagione durante la quale gli alberi fioriscono. Rispetto all’inverno tutto cambia e va incontro a modifica. La tipologia di persona associata alla primavera ha come caratteristica individuale la fantasia: i soggetti identificati nella primavera hanno voglia di cambiare, rinnovarsi costantemente e di proporre nuove sperimentazioni. Opposto è invece l’individuo identificato nella stagione dell’autunno, un momento dell’anno in cui prevalgono la raccolta in preparazione dell’inverno, la riflessione. La persona “autunno” è un individuo pignolo e metodico, tendenzialmente triste e malinconico, come quando la natura si spoglia. L’inverno è freddo, l’emozione ad esso collegata è la paura. Il soggetto assimilato a questa stagione è un individuo tutt’altro che superficiale, che analizza a fondo le situazioni e che è capace di profonda elaborazione e raccolta in se stesso. L’estate invece viene associata a persone che circolano e comunicano facilmente; esse hanno a che fare con la socializzazione e la divulgazione. Sono persone gioiose che tendono ad espandere la gioia.

Nello specifico:
− L’Orso è associato all’elemento acqua, all’inverno come stagione. Il movimento praticato durante l’esercizio mette l’accento sulle Anche, sulle Gambe e sui Piedi. In queste parti del corpo scorrono i meridiani di Rene e Vescica Urinaria. Le mosse tipiche della figura dell’orso stimolano il punto Rene 1 posizionato sotto al piede, riequilibrando attraverso l’armonizzazione dei meridiani e di alcuni punti specifici le emozioni legate alla paura e ai suoi contrari. L’orso è un animale che in inverno va in letargo, rappresenta dunque bene la stagione cui è collegato. L’organo correlato è il rene.
− La Tigre è collegata all’elemento legno e alla stagione primavera. Imitata, essa stimola Muscoli, Tendini e Articolazioni. La tigre è un animale lento e sinuoso nel movimento quando punta la preda mentre quando sferra l’attacco esterna un’energia esplosiva. È questa la qualità imitata nella tecnica. La tigre è padrona dell’arte della caccia e della strategia ed è un animale associato al vento secondo la tradizione cinese. Gli organi che presentano queste qualità energetiche sono il fegato (ideazione, progetto e astuzia) e la colecisti alla quale sono associate la prudenza e la decisione di agire al momento giusto. L’indecisione e l’eccessiva prudenza vengono compensate con la rabbia, loro eccesso opposto. L’organo che soffre in questo caso è proprio il fegato.
− Il movimento del Cervo viene associato all’elemento del fuoco, alla stagione dell’estate e all’emozione della gioia. Nell’imitare l’animale si posizionano le dita sulla fronte (punto stomaco 8), un punto dove risiede un’alta concentrazione di Yang. La caratteristica degli animali con le corna è una tiroide molto attiva che rafforza il cuore. Un eccesso o un difetto di gioia (l’assenza di gioia per i cinesi non corrisponde alla tristezza, piuttosto sfocia nella depressione e nella demotivazione) può determinare un’alterazione del cuore e, di conseguenza, di organi a esso collegati e del sistema endocrino (tiroide). Il movimento del cervo aiuta ad armonizzare il Qi del cuore e quindi contribuisce a tenere a bada la gioia e i suoi contrari.
− Il Gorilla viene associato alla terra, come elemento, alla canicola come stagione (la quinta stagione per i cinesi) e alla riflessione come caratteristica, il cui eccesso sfocia nella preoccupazione (che può diventare un pensiero ossessivo). Il gorilla è un animale pesante che, pur essendo in grado di camminare eretto, assume una posizione quadrupedica e passa molto tempo seduto. Questa postura stimola il Qi della milza. Stare troppo in posizione seduta però danneggia l’organo e può rendere le persone più inclini all’apprensione. Può succedere anche il contrario: una persona molto pensierosa e preoccupata, tende a passare molto più tempo in una posizione statica. Nelle versioni moderne del gioco dei cinque animali, la figura del gorilla viene sostituita con quella di una piccola scimmietta della quale viene imitato il saltellare da un lato all’altro (in contrasto con la sedentarietà del gorilla).
− La Gru, infine, è collegata alla tristezza, l’elemento è il metallo, la stagione l’autunno. La Gru è un animale migratore che deve continuamente adattarsi a nuovi climi. Compito simile nel corpo umano è svolto dal polmone che, attraverso la respirazione, è l’organo più esposto al mondo esterno. Imitare questo animale aiuta ad acquisire la capacità di reagire. Un soggetto che presenta deficit di polmone è un individuo che non sta mai bene nella propria pelle.

Ogni individuo possiede tutti e cinque gli elementi. Essi possono manifestarsi singolarmente o alternativamente in base alle stagioni o ai periodi della vita. Generalmente in ogni persona è sempre uno degli animali a dominare gli altri. È possibile dunque in base al contesto, agli stimoli esterni e le circostanze, far prevalere un’espressività attraverso una determinata emozione, elemento e movimento. Agli animali, oltre ai movimenti, vengono anche associati dei suoni e la visualizzazione di determinati colori.

Il Gioco dei Cinque Animali può essere praticato per lavorare su una specifica emozione o per preparare l’organismo al periodo dell’anno in arrivo, armonizzando la propria stagione interna con quella esterna, concentrandosi sulla pratica del movimento corrispondente all’animale correlato alla stagione in ingresso. Esempio: in inverno, per predisporsi all’arrivo della primavera, dovrebbe essere prediletta la forma della tigre.

Anche nel Gioco dei Cinque Animali, così come per gli altri esercizi di Qi Gong, sono quattro le fasi: il Qi viene accumulato attraverso l’inspirazione, con l’espirazione l’individuo muove il Qi; segue una pausa durante la quale il Qi viene raffinato (è qui che avviene il cambiamento e la vera guarigione: il Qi viene riequilibrato e permette di passare alla quarta fase); alla fine del ciclo il Qi raffinato viene utilizzato. Epurato dall’eccesso di un sentimento o di un emozione (o un vuoto, a seconda della problematica) che ha bloccato un determinato organo o viscere, il Qi può ritornare ad essere impiegato correttamente.

I Sei Suoni
Quando un suono risuona nel corpo, esso può essere utilizzato per attivare un organo, per farlo vibrare. In questo modo si aiuta il Qi a fluire. Secondo il taoismo, i suoni sono spesso associati alla teoria dei cinque movimenti. All’animale e all’elemento corrispondente viene associato un suono:
− Legno: shu
− Fuoco: he, han
− Terra: xu
− Metallo: ssss
− Acqua: sou

Conosciuta anche come la “Pratica delle parole che curano”, Il Qi Gong dei Sei Suoni si basa solo sull’emissione dei suoni. Il suono serve a raccogliere il Qi nell’organo sul quale si vuole lavorare. Quando si produce il suono, l’attenzione deve essere concentrata totalmente sull’organo corrispondente per stimolarlo.
Secondo il suono che verrà prodotto e della modalità adottata, si potrà determinare una tonificazione o una dispersione del Qi. Un volume basso permette di lavorare sull’aspetto Yin dell’organo, un tono più alto invece sullo Yang. Così come l’intensità, anche la velocità dell’emissione è discriminante. Per colmare un deficit di Qi della milza, ad esempio, sarà necessario produrre il suono “xu” tenendo un tono alto ma un’emissione lenta (per tonificare). Un suono alto ma veloce invece aiuta a disperdere calore dal polmone (suono associato: ssss). In questo modo è possibile praticare un tipo di Qi Gong personalizzato.
Può capitare che alcuni soggetti abbiano difficoltà a praticare un Qi Gong basato unicamente sull’emissione di suoni; in questo caso, ai suoni possono essere uniti anche dei movimenti, sempre calibrati e studiati sulla base delle problematiche individuali.
Il Qi Gong non è l’unica pratica che si avvale dell’apporto benefico dei suoni, basti pensare allo Yoga e al tipico suono “Om” e più in generale alla musicoterapia.

A cura di Anna Paola Tortora con la consulenza della Dott.ssa Rosa Brotzu